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"Le case più belle non si guardano con gli occhi
ma si sentono con il cuore"

Il 16 dicembre scade il termine per il pagamento della seconda rata Imu 2022. Vediamo quali sono le categorie catastali esenti dal pagamento.

Per quanto riguarda la prima casa sono esenti gli immobili adibiti ad abitazione principale che rientrano nelle seguenti categorie catastali

  • A/2 abitazioni di tipo civile;
  • A/3 abitazione di tipo economico; 
  • A/4 abitazioni di tipo popolare;
  • A/5 abitazioni di tipo utrapopolare;
  • A/6 abitazioni di tipo rurale;
  • A/7 villini.

Gli immobili che rientrano nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, ovvero case signorili, ville e castelli, sono invece soggetti al pagamento dell'Imu

Categoria catastale A7

Come abbiamo visto, mentre la categoria A/7 non paga l'Imu, a versare l'imposta sono le case appartenenti alla categoria A/8. Vediamo qual è quindi la differenza tra ville e villini secondo il catasto:

  • A/7 abitazioni in villini - Per villino va inteso un fabbricato, anche se suddiviso in unità immobiliari, avente caratteristiche costruttive, tecnologiche e rifiniture proprie di un fabbricato di tipo civile o economico. In più deve essere dotato, per tutte o parte delle unità immobiliari, di aree esterne ad uso esclusivo;
  • A/8 abitazioni in ville - Per ville devono intendersi quegli immobili caratterizzati essenzialmente dalla presenza di parco e/o giardino, edificate in zone urbanistiche destinate a tali costruzioni o in zone di pregio con caratteristiche costruttive e di rifiniture, di livello superiore all'ordinario.

Chi deve pagare l'Imu sulla seconda casa

Per quanto riguarda gli immobili diversi dall'abitazione principale, i proprietari dovranno procedere al pagamento della tassa. Sempre e quando questa non rientri nei casi che danno diritto a riduzioni o esenzioni.

Quali sono gli immobili che non pagano l'Imu?

Non si paga l’Imu sugli immobili che sono abitazione principale e sulla relativa pertinenza. Si tratta di abitazioni iscritte o iscrivibili nel catasto edilizio urbano nelle categorie catastali A/2, A/3, A/4, A/6 E A/7, come unica unità immobiliare nella quale il possessore e il suo nucleo famigliare risiede anagraficamente e dimora abitualmente.

Chi è esentato dal pagare l'Imu?

Non sono tenuti a effettuare il pagamento dell’Imu le seguenti categorie:

  • Proprietari di una prima casa se non è considerata di lusso, e tutte le relative pertinenze;
  • Proprietari di eventuali immobili aggiuntivi assimilati all’abitazione principale;
  • Soggetti proprietari di alloggi sociali;
  • Proprietari di immobili destinati alle forze dell’ordine, alla polizia, ai vigili del fuoco;
  • Case familiari assegnate al genitore affidatario dei figli;
  • Il nudo proprietario in caso di usufrutto;
  • L’inquilino di un immobile che paga un canone di affitto;
  • La società che concede un leasing;
  • L’eventuale affittuario di un’azienda se questa comprende un immobile;
  • I proprietari di terreni agricoli nel caso di coltivatori diretti e imprenditori professionali iscritti alla previdenza agricola;
  • Soggetti che utilizzano fabbricati solamente per attività non commerciale, come gli immobili pubblici utilizzati a scopi istituzionali, o per l’esercizio del culto.

Prima di imbarcarsi nella pluriennale avventura del mutuo per acquistare la casa, è bene avere le idee chiare. In particolare ci sono alcune cose che bisogna sapere prima di contattare la banca. Ecco cinque domande da farsi prima di scegliere il mutuo.

Che mutuo posso ottenere?

La condizione per chiedere un mutuo, solitamente, è poter dimostrare di essere in grado di restituire il finanziamento nel tempo pattuito. La banca quindi valuterà il merito creditizio del debitore; il quale deve avere un reddito dimostrabile oppure fornire adeguate garanzie.

Quanto si può chiedere di mutuo?

Solitamente le banche concedono fino all'80 per cento del valore dell’immobile, stabilito attraverso la perizia di un esperto indipendente o collegato ala banca. A fronte di maggiori garanzie ci possono essere prestiti che arrivano fino al 100 per cento del valore della casa.

Quale rata del mutuo posso permettermi?

Prima di chiedere il mutuo è meglio conoscere bene il proprio reddito e di conseguenza la sostenibilità della rata. Di solito si calcola che una rata sostenibile non superi un terzo del reddito disponibile: il resto sarà utilizzato per le altre spese del debitore e per i suoi eventuali risparmi per gli imprevisti.

Quanto mi costa un mutuo?

Il costo del mutuo è dato dalla quota capitale a cui vanno aggiunti gli interessi da corrispondere alla banca come remunerazione del prestito. Vanno poi considerati tutti gli oneri e spese accessorie; solitamente è bene consultare il tasso annuo effettivo globale (Taeg), che comprende i tassi di interesse più i tassi legati alle altre spese, restituendo l’effettivo costo del finanziamento.

Durata del mutuo, quale conviene? 

La durata del mutuo determina quanti interessi si pagheranno per il finanziamento. A parità di importo del finanziamento e di tasso di interesse, più breve è la durata, più alte sono le
rate, ma più basso è l’importo dovuto per gli interessi. Viceversa, quanto più lunga è la durata, tanto maggiore è l’importo dovuto per gli interessi ma più basse le rate.

 

Se da un lato il mercato immobiliare italiano non pare minacciato dall’incertezza generata da inflazione, aumento dei tassi sui mutui e situazione geopolitica, i riflessi di queste situazioni potrebbero non farsi attendere. Ecco allora che consulenti preparati e attenti diventano fondamentali per orientare gli acquirenti di abitazioni nella loro scelta. Il faccia a faccia di idealista/news con Giampaolo Marcoz, presidente del Consiglio dei Notariati dell’Unione Europea.

“La situazione immobiliare alla luce di aumento tassi, inflazione  e incertezza è difficile”, ammette Marcoz. “Le transazioni non hanno subito cali ma l’aumento dei tassi di interesse certo complica le cose per il sistema bancario, soprattutto per quanto riguarda i tassi fissi”.

Cosa fare quindi per impedire che le famiglie italiane siano travolte dai dubbi? “Per aiutare le famiglie l’attività di consulenza è fondamentale, - afferma Marcoz, - e i Notai sono a disposizione per aiutare a fare le scelte migliori e a proteggere il patrimonio”.

Quali impatti ci si deve aspettare dalla riforma fiscale e del catasto? “La riforma fiscale non dovrebbe avere impatti perché non incide sulle imposte dirette o di donazione e  successione”, risponde Marcoz. Per quanto riguarda la riforma del catasto, è ancora un punto di domanda: occorrerà vedere quali scelte verranno eventualmente adottate, soprattutto alla luce dell’attuale situazione politica in Italia.

Molti proprietari decidono di mettere in vendita un immobile per negoziare e chiudere la transazione in proprio, senza essere consapevoli che potrebbero commettere errori che impediscono la realizzazione dell'operazione. Gli errori dei privati ​​sono ricorrenti e vendere casa in un mercato competitivo come quello attuale è un'operazione molto complessa, soprattutto se il proprietario aspira o ha la necessità di portare a termine la migliore vendita possibile. 

I cinque errori più comuni commessi dalle persone quando decidono di vendere la casa

Non essere realistici

Questo è uno dei problemi più frequenti e più importanti. Quasi tutti i proprietari di casa sopravvalutano la proprietà semplicemente perché è loro. È stata la loro casa per anni, è piena di ricordi e ha alcune caratteristiche meravigliose che hanno fatto innamorare al momento dell'acquisto. Tuttavia, questo oggi non ha importanza. Non importa neppure quanto è costata, né quanto è stato investito nelle riparazioni. Ora contano solo le sue condizioni e le sue caratteristiche rispetto ai gusti e alle offerte attuali.

Per questo motivo è opportuno informarsi sull'offerta della zona, sui suoi prezzi e sulle sue caratteristiche in modo da avere una "visione di mercato realistica e attuale di ciò che i compratori cercano e dei prezzi che sono disposti a pagare".

Non valorizzare la casa

"È assolutamente essenziale che il proprietario prepari la sua casa alla vendita e la presenti nel miglior modo possibile. Per ottenere più parti interessate e non contrattare sul prezzo, la casa deve essere presentata al meglio. L'immobile deve essere accuratamente pulito e ordinato; bisogna rimuovere i mobili non necessari e, ovviamente, scattare fotografie professionali.

In breve, si tratta di sistemare la casa per attirare l'interesse dei potenziali acquirenti, attraverso quello che il settore chiama "home staging".

Non analizzare i costi di vendita di una casa

La vendita di una casa genera delle spese, quindi il denaro pagato dall'acquirente sarà un vantaggio per il venditore. Ci sono investimenti che aumenteranno il prezzo e ridurranno i tempi di vendita. Per questo motivo, è molto importante che il venditore sia ben informato sui miglioramenti che dovranno essere eseguiti, sulle spese che si dovranno sostenere per non avere spiacevoli inconvenienti”.

Non avere il tempo necessario

Preparare la casa, scattare le foto e inserire gli annunci sono passaggi essenziali per venderla, ma è solo l'inizio del processo. "Una casa con un prezzo di mercato equo e presentata in modo interessante dovrebbe attirare molti contatti nelle prime due settimane di vendita. Telefonate ed e-mail a cui è necessario rispondere tempestivamente, chiarire i dubbi ed organizzare tempestivamente le visite degli interessati. 

 La maggior parte degli acquirenti non è a conoscenza di come si svolge esattamente la compravendita e di come funziona la procedura con la banca. In questo caso, l'aiuto di un professionista è essenziale.

Rendere la trattativa una questione personale

Un altro degli errori più comuni è portare la trattativa a livello personale e non riuscire a separare l'aspetto emotivo o gestire con calma le lamentele e le problematiche degli acquirenti.

L'acquirente che fa un'offerta non ha alcun interesse a disturbare il venditore. Conosce il mercato, ha una capacità finanziaria specifica e in base a ciò farà una proposta. Questa proposta, tuttavia, potrebbe non piacere al venditore, ma questo non dovrebbe mai essere preso come un'offesa. Il venditore deve essere molto consapevole che la sua casa è diventata un prodotto impersonale sul mercato e deve presumere che l'acquirente evidenzierà i problemi per adeguare il prezzo il più possibile. Se il venditore reagisce in modo emotivo, è molto probabile che perda reali opportunità di vendita e, a lungo termine, lo si troverà costretto ad abbassare il prezzo.

 IL MERCATO IMMOBILIARE IN CIFRE.

 

 IL MERCATO IMMOBILIARE A MILANO: CRESCITA ED INTERNAZIONALITÀ

Il mercato immobiliare milanese continua a confermare il trend positivo degli ultimi tempi: la richiesta spesso supera l'offerta e questo determina tempi di compravendita eccezionalmente rapidi quando gli immobili vengono messi sul mercato a un prezzo corretto. Milano, città cosmopolita e dinamica, solitamente traina il settore immobiliare in Italia, anticipando tutti i trend del mercato nazionale e qualificandosi agli occhi della clientela estera come una delle migliori città europee in cui investire in campo immobiliare. Gli ultimi anni hanno visto l'emergere di una mutata richiesta abitativa, ricercatissimi gli immobili con terrazzo o giardini, anche condominiali e, in generale, di metrature più ampie in grado di soddisfare nuove esigenze di un abitare diverso.

TREND DEL PERIODO:

 Oggi traslocare in una smart home offre numerosi vantaggi soprattutto in merito all'aumento del comfort domestico e al risparmio energetico. Un impianto domotico permette di tenere sotto controllo i consumi domestici e di risparmiare fino al 20% sulle bollette di casa. Anche la richiesta di mutui volti all'acquisto di smart home non è mai stata così alta.

TASSO Euribor TASSO Eurirs:

0,27% a 12 mesi 0,93% a 30 anni

-0,41% a 6 mesi 1,18% a 20 anni

0,50% a 3 mesi 1,23% a 15 anni

0,55% a 1 mese 1,06% a 10 anni

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